martedì 15 ottobre 2013

Sull'amore - Hermann Hesse

                                    


Ogni volta che finisco di leggere un libro, cerco in rete inspirazioni per nuove letture. Mi piace molto perdermi tra gli scaffali delle librerie ma nel tempo mi sono resa conto che finisco per creare una confusione tale da non essere più in grado di scegliere cosa comprare. Così, faccio qualche ricerca e riesco ad arrivare in libreria con le idee abbastanza chiare, magari mi concedo anche il lusso di un secondo libro scelto a caso, ma questo è solo un dettaglio!
Negli ultimi tempi ho scoperto i meravigliosi testi di Herman Hesse, un autore che, nonostante la sua fama, non so per quale ragione io mi sia sempre rifiutata di leggere...e invece mi piace moltissimo!
Nella mia ultima incursione in libreria sono stata indecisa su quale libro prendere e " Sull'amore " era uno dei papabili. Ho desistito per non cadere sempre nel mio solito romanticismo, comprando il celebre Siddartha ma, dopo aver letto questo meraviglioso passaggio, che condivido con voi, credo proprio che dederò alla mia prima tentazione!
 
“Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare." 
Herman Hesse.

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